L’EVOLUZIONE DEL MUSICAL 2.0
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SE, IN PRINCIPIO, A FARE UN BRAVO ATTORE BASTAVANO UNA BELLA VOCE, UNA MIMICA FACCIALE ALLA AL PACINO E UN GRANDE CARISMA, OGGI TUTTO CIÒ SEMBRA NON BASTARE.ALLA NUOVA GENERAZIONE DI ATTORI SI RICHIEDE DI PIÙ: NON SOLO GRANDI DOTI DI RECITAZIONE, MA ANCHE ESIBIZIONI CANORE E BALLERINE.
Il film cult del momento, La La land (14 nomination all’Oscar e sei statuette portate a casa) sembra aver ridato lustro a un genere – quello del musical – ormai da molti considerato superato. Grazie al lavoro preparatorio svolto prima delle riprese, la performance dei protagonisti del film di Damien Chazelle si è rivelata entusiasmante e davvero convincente.
Ryan Gosling ha affermato di aver preso lezioni di piano, tip tap e valzer per mesi e Emma Stone che – grazie al ruolo di Mia – ha conquisto l’Oscar nella categoria Miglior attrice protagonista, si è allenata con un workout personalizzato per trasformarsi in una ballerina provetta.
Tuttavia, Ryan Gosling e Emma Stone non sono stati i primi protagonisti dei grandi musical in versione 2.0 che, negli ultimi dieci anni, hanno conquistato il pubblico. Come dimenticare Nicole Kidman che balla Diamonds are a girl’s best friend in Moulin rouge di Baz Luhrmann? Si dice che l’attrice australiana si sia rotta due costole durante le prove, ma nonostante l’infortunio la scena rimane, ancora oggi, iconica. Indimenticabili, anche le coreografie di Chicago con Catherine Zeta Jones e Renée Zellweger: Cell block tango è considerata ad oggi una delle più belle di sempre nella storia dei musical.
Infine, è delle ultime settimane la notizia che Sir Elton John si stia dedicando alla scrittura di un musical basato sulla sceneggiatura del Diavolo veste Prada. Non ci resta che attendere per scoprire quale attrice della nuova generazione interpreterà Andy e sarà in grado di regalare al pubblico una performance completa a livello canoro, ma soprattutto ballerino.
Testo di Cinzia Maiello